Acque sotterranee: Ecoscienza 6/2012
Tutti i corpi idrici sotterranei dovrebbero raggiungere entro il 22 dicembre 2015 lo stato “buono”, sia per l’aspetto chimico che quantitativo secondo le direttive 2000/60/CE e 2006/118/CE, Dlgs 30/2009. I criteri per la definizione dei corpi idrici sotterranei, le modalità di monitoraggio chimico e quantitativo della risorsa sono tra gli aspetti modificati rispetto alle norme previgenti. Le pressioni antropiche sulle acque sotterranee e gli eventuali impatti sono alla base dei criteri assunti per la definizione dei corpi idrici, insieme alle caratteristiche geologiche e idrogeologiche.
Acque sotterranee, una risorsa preziosa
Redazione Ecoscienza
Azioni tempestive di tutela e piani di lungo periodo
Sabrina Freda
Il monitoraggio in Emilia-Romagna
Addolorata Palumbo, Immacolata Pellegrino
La nuova rete di monitoraggio in Piemonte
Riccardo Balsotti, Maria Governa
Metalli e sostanze inorganiche, la stima dei valori di fondo
Marco Marcaccio, Antonio Molinari, Laura Guadagnini, Alberto Guadagnini
Esperienze della Toscana sui valori di fondo naturale
Stefano Menichetti
I corpi idrici montani, l’esperienza di Piacenza
Elisabetta Russo, Ilaria Bensi, Marcello De Crema, Emanuela Peroncini, Mario Polledri
Monitoraggio in continuo degli acquiferi del Po
Paolo Severi, Giulia Biavati, Luciana Bonzi, Laura Guadagnini, Luca Martelli
Il piano di gestione del distretto del fiume Po
Francesco Puma, Beatrice Bertòlo
Vulnerabilità ai nitrati, metodologie a confronto
Marco Masetti
Applicazione della direttiva nitrati in Emilia-Romagna
Leonardo Palumbo, Francesca Brusiani
La modellistica per la gestione delle emergenze idriche
Andrea Chahoud, Luca Gelati, Giacomo Zaccanti
La qualità costruttiva delle opere di captazione
Fabio Montagnani, Fausto Berti, Stefano Magini