Emilia-Romagna
Clima DATI 2024

Clima

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L'ANNO PIU' CALDO DAL 1961
Nel 2024, le temperature registrate sono state le più elevate della serie per le minime e le terze della serie per le massime, dopo il 2022 e il 2023. Nel periodo 1961-2024, si mantiene una tendenza positiva per i valori medi annuali e stagionali delle temperature minime e massime. Il trend annuale per le temperature massime rimane superiore a quello delle temperature minime: l’aumento è di +0,5 °C/10 anni, contro +0,2 °C/10 anni.

 

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ANOMALIA PRECIPITAZIONE (+319,2 mm)
La media regionale delle precipitazioni ha registrato, nel 2024, un’anomalia di +319,2 mm rispetto al periodo di riferimento 1991-2020, segnando il massimo della serie storica a partire dal 1961. L’andamento temporale delle anomalie annue di precipitazione, sul lungo periodo (1961-2024), non mostra una tendenza significativa.

 

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BILANCIO IDRO-CLIMATICO, TENDENZA NEGATIVA SUL LUNGO PERIODO
Nel 2024, il valore medio regionale del bilancio idroclimatico (differenza tra precipitazioni ed evapotraspirazione di riferimento) è di circa +196,2 mm. Sul lungo periodo l’indicatore mantiene una tendenza negativa.

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84% EMISSIONI GAS SERRA DA SETTORE ENERGETICO
Oltre l'80% delle emissioni regionali di gas serra, al 2021, provengono dal settore energetico (che comprende tutte le attività che prevedono processi di combustione, quali: traffico, industrie manifatturiere, riscaldamento, ecc.) e sono dovute alla combustione di combustibili fossili; a seguire l'agricoltura, con il 7%, i rifiuti, con il 4% e i processi industriali, con il 3,3%.

Sintesi

Il 2024 è stato l’anno più caldo dal 1961: le temperature minime sono state le più elevate della serie e le massime le terze, dopo il 2022 e il 2023. Temperature superiori alla norma climatica sono state registrate in tutte le stagioni, con scarti più marcati in inverno e in estate.
L’inverno si è distinto come il più caldo della serie storica: le temperature minime hanno superato la norma di +2,40 °C, le massime di +3,15 °C. Febbraio, in particolare, è risultato eccezionalmente mite, con temperature che hanno superato in più occasioni i massimi storici e concludendosi come il più caldo dal 1961.
Anche la primavera ha mostrato anomalie positive, in media di circa +1 °C per minime e massime. L’estate è stata la quarta più calda dal 1961, con uno scarto medio di +1,58 °C per le minime e +1,48 °C per le massime; il 12 agosto è stata raggiunta la temperatura più elevata dell’anno, pari a 39,5 °C, a Diga di Quarto.
L’autunno ha mantenuto valori superiori alla norma, con un’anomalia di +1,10 °C per le minime e +0,37 °C per le massime. Particolarmente caldo il mese di ottobre, che ha registrato un’anomalia di +3,03 °C, stabilendo un nuovo record mensile dal 1961.

Il 2024 è stato anche l’anno più piovoso dal 1961, con precipitazioni eccezionali e una media regionale annua di circa +319,2 mm superiore alla  norma (+35,8%). Le anomalie più elevate sono state registrate nella pianura parmense e lungo l’Appennino (+700 mm), con accumuli rilevanti anche in provincia di Bologna (+500 mm). Anomalie più contenute sono emerse in alcune aree della pianura ferrarese e del Forlivese-Cesenate. L’andamento annuo è stato influenzato da scarti positivi in tutte le stagioni, in particolare in primavera (+35,2%) e in autunno (+43%). L’autunno ha visto precipitazioni eccezionali: settembre è stato il secondo più piovoso dopo il 1973, ottobre il terzo, dopo il 1964 e il 1992.

Quadro Generale

La variabilità e il cambiamento di un sistema climatico possono essere descritti mediante proprietà statistiche delle grandezze fisiche che lo compongono, in particolare, il valor medio e la varianza. Nello specifico, quando si parla di variabilità climatica si devono intendere le fluttuazioni statistiche che di anno in anno si registrano attorno al valore medio. Viceversa, il cambiamento climatico è una variazione significativa del valore medio registrato in un dato periodo, di solito trentennale, rispetto al periodo climatico di riferimento. Questa variazione può essere dovuta a fattori naturali oppure di origine antropica.
Gli studi climatici  usano  il termine ”anomalia”, che rappresenta la differenza tra il valore attuale di una certa grandezza e il suo valore medio calcolato per il periodo di riferimento. In questo lavoro il periodo climatico di riferimento utilizzato è il trentennio 1991-2020.
Le elaborazioni climatiche sono state valutate in questo lavoro attraverso il dataset di analisi “Eraclito” versione 4.2 (Antolini et al., 2015), un dataset osservativo di precipitazioni e temperature massime e minime giornaliere per l’Emilia-Romagna, scaricabile dalle pagine OpenData di Arpae al link https://dati.arpae.it/dataset/erg5-eraclito. La risoluzione spaziale del data set è 5x5km, mentre quella temporale è 1961-2023.

Bibliografia

  • 1. Antolini G., Tomei F. (2006), PRAGA - “Programma di Analisi e Gestione di dati Agrometeorologici.” Atti del convegno AIAM Agrometeorologia e gestione delle colture agrarie, Torino 6-8 giugno
  • 2. Antolini G., Auteri L., Pavan V., Tomei F., Tomozeiu R., Marletto V. (2015): "A daily high-resolution gridded climatic data set for Emilia-Romagna, Italy", during 1961–2010 International Journal of Climatology 08/2015; DOI:10.1002/joc.4473
  • 3. Cacciamani C. et al. (2001), “Evidenza di cambiamenti climatici sul Nord Italia. Parte 1: Analisi delle temperature e delle precipitazioni”, in Quaderno Tecnico, ARPA-SMR n. 02/2001, pag.1-43
  • 4. GSE (2012), “Bollettino informativo impianti qualificati a fonte rinnovabile in esercizio” anno 2012
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INDICATORI
Nome indicatore
Altre aree tematiche interessate
Copertura spaziale
Copertura temporale
Trend

Determinanti

Pressioni
Regione
Stime al 2022
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Stato
Regione
1961-2024
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Pressioni
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1961-2024
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2001-2024
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2001-2024
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2008-2024
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Regione
2008-2024
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Risposte

Autori

  • Cinzia ALESSANDRINI (ARPAE E.R. - SIMC)
  • Rodica TOMOZEIU (ARPAE E.R. - SIMC)
  • Valentina PAVAN (ARPAE E.R. - SIMC)
  • Gabriele ANTOLINI (ARPAE E.R. - SIMC)
  • Alice VECCHI (ARPAE E.R. - SIMC)
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