Radionuclidi

Un radionuclide è un nuclide instabile che decade emettendo energia sottoforma di radiazioni. I radioisotopi sono isotopi radioattivi, cioè radionuclidi di uno stesso elemento chimico. I principali radionuclidi sono:

  • Iodio 131
    Lo iodio-131 - chiamato anche radioiodio in medicina nucleare - è un radioisotopo dello iodio. La sua emivita di decadimento radioattivo è di circa 8 giorni. E’ uno tra i più comuni radionuclidi prodotti dalla fissione nucleare (scorie radioattive), e costituisce uno dei principali fattori di rischio per la salute risultante dalle esplosioni nucleari endo-atmosferiche negli anni cinquanta, oltre che dall’inquinamento atmosferico risultante dal disastro di Cernobyl. Lo Iodio-131 è infatti uno dei prodotti principali della fissione dell’uranio, del plutonio e indirettamente del torio.
    I livelli massimi ammissibili per i prodotti alimentari in caso di emergenze nucleari e radiologiche, in base alla normativa, sono i seguenti:
    Alimenti per lattanti: 150 Bq/l; prodotti lattiero caseari: 500 Bq/kg; altri alimenti: 2000 Bq/kg; alimenti liquidi: 500 Bq/l.
  • Cesio 134
    Il cesio-134 è un isotopo radioattivo del metallo alcalino cesio che si forma principalmente come un sottoprodotto della fissione nucleare dell’uranio, specialmente nel reattore nucleare a fissione. Ha un emivita di circa 2,06 anni.
  • Cesio 137
    Il cesio-137 è un isotopo radioattivo del metallo alcalino cesio che si forma principalmente come un sottoprodotto della fissione nucleare dell’uranio, specialmente nel reattore nucleare a fissione.
    Ha un emivita di circa 30,17 anni. Piccoli quantitativi di cesio-134 e di cesio-137 vennero rilasciati nell’ambiente all’epoca delle esplosioni nucleari in atmosfera e da alcuni incidenti nucleari, specialmente dal disastro di Cernobyl.
    I livelli massimi ammissibili di cesio-134 e cesio-137 per i prodotti alimentari in caso di emergenze nucleari e radiologiche, in base alla normativa, sono i seguenti:
    Alimenti per lattanti: 400 Bq/l; prodotti lattiero caseari: 1000 Bq/kg; altri alimenti: 1250 Bq/kg; alimenti liquidi: 1000 Bq/l.
    Il livello massimi negli alimenti per animali è pari a 1250 Bq/kg per i maiali, 2500 Bq/kg per pollame, agnelli e vitelli, 5000 Bq/kg per altri animali.
  • Cobalto 60
    Il cobalto-60 è un isotopo radioattivo sintetico del metallo cobalto. A causa della sua corta emivita, pari a 5,27 anni, il cobalto-60 non si trova in natura.
  • Stronzio 90
    Lo stronzio-90 è uno dei nuclidi del metallo alcalino-terroso stronzio, che si forma nella fissione nucleare dell’uranio-235 e del plutonio. Ha un tempo di dimezzamento di circa ventotto anni.
    I livelli massimi ammissibili per i prodotti alimentari in caso di emergenze nucleari e radiologiche, in base alla normativa, sono i seguenti:
    Alimenti per lattanti: 75 Bq/l; prodotti lattiero caseari: 125 Bq/kg; altri alimenti: 750 Bq/kg; alimenti liquidi: 125 Bq/l.
  • Plutonio 239
    Il plutonio-239 è il prodotto fissile fondamentale per la maggior parte delle armi nucleari. Ha un’emivita di 24.200 anni ed emette radiazioni alfa. La quasi totalità del plutonio è di origine sintetica, anche se tracce molto tenui si trovano in natura nei minerali dell’uranio. Il plutonio-239 puo’ anche essere usato come combustibile nelle centrali nucleari di nuova generazione, che bruciano un carburante ad ossidi misti di uranio e plutonio (MOX).
    I livelli massimi ammissibili per i prodotti alimentari in caso di emergenze nucleari e radiologiche, in base alla normativa, sono i seguenti:
    Alimenti per lattanti: 1 Bq/l; prodotti lattiero caseari: 20 Bq/kg; altri alimenti: 80 Bq/kg; alimenti liquidi: 20 Bq/l.
  • Americio 241
    L’americio-241 è un elemento transplutonico che emette radiazioni alfa, con un’emivita di 432,2 anni. Viene ottenuto bombardando il plutonio con neutroni ed è utilizzato come sorgente di ionizzazione in alcuni modelli di rivelatori di fumo, come sorgente portatile di raggi gamma per l’uso in radiografia e come mezzo per misurare lo spessore del vetro.
    I livelli massimi ammissibili per i prodotti alimentari in caso di emergenze nucleari e radiologiche, in base alla normativa, sono pari a quelli per il plutonio-239:
    Alimenti per lattanti: 1 Bq/l; prodotti lattiero caseari: 20 Bq/kg; altri alimenti: 80 Bq/kg; alimenti liquidi: 20 Bq/l.
     

Visualizza la tabella con i livelli massimi ammissibili di radioattività per i prodotti alimentari in caso di emergenze nucleari e radiologiche. (Tab. A3.3 del DPCM del 19 marzo 2010)

A titolo di paragone, si ricorda che in occasione dell’incidente alla centrale nucleare di Chernobyl (maggio 1986), in Emilia-Romagna, furono registrate le seguenti concentrazioni:

  • Iodio131 nel particolato atmosferico: 30.000 mBq/mc (milli-Becquerel per metro cubo).
  • Iodio131 nella deposizione secca e umida: 20.350 Bq/mq (Becquerel per metro quadrato)
  • Iodio 131 nell’erba: 3.700 Bq/kg (Becquerel per chilogrammo)

Il becquerel (Bq) è l’unità di misura del Sistema internazionale dell’attività di un radionuclide, ed è definita come l’attività di un radionuclide che ha un decadimento al secondo.

ultima modifica 2021-11-21T22:03:20+02:00