Incendio all’impianto di trattamento rifiuti di Coriano (RN)
Nel pomeriggio di domenica 1° giugno, Arpae è intervenuta a seguito dell’incendio sviluppatosi presso l’impianto di trattamento rifiuti gestito da Herambiente in via Raibano (ex Akron), nel Comune di Coriano. Secondo le prime informazioni disponibili raccolte sul sito, l’incendio ha coinvolto una parte dei rifiuti plastici stoccati in aree all’aperto. L’incendio non ha interessato l’area del termovalorizzatore di Coriano.
Non appena ricevuta la segnalazione dell’evento, i tecnici dell’Agenzia si sono recati sul posto per effettuare un sopralluogo e avviare le prime attività di controllo ambientale, in coordinamento con i Vigili del Fuoco, le forze dell’ordine, la Polizia Locale e i referenti dell’impianto.
Durante l’intervento sono state eseguite valutazioni preliminari sulla qualità dell’aria, mediante strumentazione portatile e campionamenti a lettura diretta in vari punti del territorio, sia nelle aree circostanti l’impianto sia lungo l’asse della colonna di fumo, principalmente in direzione nord-est, in funzione della traiettoria dei venti prevalenti. Le rilevazioni sono state effettuate nelle vicinanze di centri urbani, spingendosi fino a una distanza di circa 3 km dall’incendio entro il centro abitato di Riccione. L’altezza della colonna e la presenza di vento persistente e sostenuto in quota hanno consentito un'efficace diluizione degli inquinanti con ricaduta degli stessi in direzione del mare, a distanza dai centri abitati.
Riguardo al rischio di contaminazione di suolo e corsi idrici superficiali, i tecnici di Arpae si sono assicurati che le acque di spegnimento dell’incendio non finissero né in fognatura né nel vicino fosso Raibano, dando disposizioni alla ditta di raccoglierle e smaltirle come rifiuti.
Le misurazioni effettuate sul campo non hanno evidenziato valori anomali dei principali parametri monitorati, tra cui composti organici volatili (Cov) e alcuni precursori di microinquinanti organici (diossine, furani, ecc.) come acido cloridrico (HCl), cloro libero (Cl2) e ammoniaca (NH3).
Tali dati, uniti al contenimento e allo spegnimento relativamente rapido dell’incendio, permettono di escludere significative ricadute di inquinanti al suolo. Complessivamente, sulla base delle rilevazioni effettuate e degli esiti del sopralluogo, non emergono criticità ambientali né per la qualità dell’aria, né per il suolo e le acque.