Ispra, presentata l'edizione 2018 dell'Annuario dei dati ambientali

Clima: il 2017, dal 1961, il secondo anno più “secco” dopo il 2001. Dissesto: nello stesso anno, circa 170 frane
(19/3/2019)

Una banca dati con 306 indicatori, tra cui 9 new entries, per un totale di 150.000 dati, organizzati in 460 tabelle e 635 grafici; temi come biodiversità, clima, inquinamento atmosferico, qualità delle acque interne, mare e ambiente costiero, suolo, rifiuti, agenti fisici: è l’edizione 2018 dell’Annuario dei dati ambientali Ispra, frutto di un lavoro di ricerca complesso e articolato che include molteplici fasi - dalla raccolta sistematica dei dati primari al monitoraggio e al controllo, dalla verifica della solidità scientifica delle informazioni allo sviluppo di indicatori statistici sempre più efficaci nel descrivere le condizioni ambientali del paese - lavoro svolto dall’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) in collaborazione con le Agenzie per la protezione dell’ambiente regionali e delle Province autonome nell’ambito del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), istituito con la Legge 132 del 28 giugno 2016.

La pubblicazione scientifica di dati statistici e informazioni sull’ambiente è stata realizzata dall’Istituto in stretta collaborazione con il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa).

L’edizione 2018 dell´Annuario si fa in 7 - tanti sono i prodotti per garantire una diffusione delle informazioni che arrivi al decisore pubblico e al ricercatore, fino al privato cittadino - e comprende anche alcuni strumenti informativi aggiuntivi:
- il rapporto “Dati sull’ambiente”, con una selezione e sintesi delle tematiche e degli indicatori ambientali in linea con gli obiettivi del VII Programma di Azione Ambientale dell’Agenzia europea per l’ambiente
- l’“Annuario in cifre”, che restituisce una sintesi dell’Annuario fruibile da un ampio pubblico anche di non esperti
- “Ricapitolando…l’ambiente” che, per alcuni tra i temi ambientali di maggiore interesse, fornisce una sintesi e un confronto con gli altri paesi europei.

Dissesto idrogeologico
I principali eventi di frana nel 2017 sono stati 172 e hanno causato complessivamente 5 vittime, 31 feriti e danni prevalentemente alla rete stradale, eventi distribuiti in particolare nelle regioni Abruzzo, Campania, Sicilia, Trentino-Alto Adige, Lombardia e Marche. Diverse sono state le frane che si sono attivate/riattivate in Abruzzo, sia a causa dello scioglimento della neve caduta nell’eccezionale nevicata del 18 gennaio del 2017, sia delle intense precipitazioni. In Italia, oltre 6 milioni di abitanti sono residenti in aree a pericolosità idraulica media (tempo di ritorno tra 100 e 200 anni), mentre la popolazione a rischio frane, se si considerano le 2 classi a maggiore pericolosità (elevata e molto elevata), è pari a oltre 1,2 milioni di abitanti. Dal punto di vista della sismicità, nel 2017 quattro eventi hanno raggiunto e superato Magnitudo 5, tutti avvenuti il 18 gennaio, con epicentri in provincia de L’Aquila. I terremoti di Magnitudo pari o superiore a 4 sono stati 16, di cui 13 nell´area epicentrale della sequenza del Centro Italia. Degno di rilievo è, inoltre, il terremoto che ha colpito l´isola di Ischia il 21 agosto che, seppure di Magnitudo 4, ha procurato molti danni al patrimonio edilizio e 2 vittime. Nel 2017 nessun evento sismico ha raggiunto Magnitudo 6.

Clima e inquinamento atmosferico
La caratteristica più rilevante del clima in Italia nel 2017 è stata la siccità. Con una precipitazione cumulata media al di sotto della norma del 22% circa, il 2017 si colloca al 2° posto, appena dopo il 2001, tra gli anni più “secchi” dell’intera serie dal 1961. E’ stata di +1,30 °C l’anomalia della temperatura media in Italia, superiore a quella globale sulla terra ferma (+1,20 °C). Le emissioni totali di gas serra dal 1990 al 2016 sono diminuite del 17,5%. Il valore limite giornaliero (50 μg/m3 da non superare più di 35 volte per anno civile), di PM10 nel 2017 non è stato rispettato nel 31% delle stazioni. Complessivamente, però, dal 1990 al 2016 le emissioni nazionali di particolato atmosferico PM10 sono in diminuzione del -33,7% e le emissioni complessive di ossidi di zolfo, ossidi di azoto e ammoniaca sono in calo del -66,8%.

Biodiversità
La fauna in Italia conta oltre 60.000 entità e la nostra flora 8.195 entità di piante vascolari e 3.873 entità non vascolari. Volendo fare un confronto con l’Europa, per quanto riguarda la fauna, tra gli insetti, gli Ortotteri (grilli e cavallette) sono circa il triplo di quelli della Polonia, il decuplo della Gran Bretagna e della Norvegia e oltre 150 volte quelli dell’Islanda e il numero di specie dei Lepidotteri (farfalle) è più del doppio di quello della Gran Bretagna. Resta alto il livello di minaccia: 120 specie di vertebrati terrestri sono minacciate per la perdita e la degradazione di habitat; sono 3.182 specie alloctone introdotte in Italia e potenzialmente invasive; tra i vertebrati, sono minacciati gli anfibi (36%) e i pesci ossei di acqua dolce (48%). Particolarmente minacciate il 42% delle 202 specie tutelate dalla Direttiva Habitat.

Mare
Più dell’89% delle acque costiere di balneazione è in classe eccellente nel quinquennio 2014-2017. Nel 2017 lo stato di qualità delle acque costiere di balneazione, in relazione ai fattori igienico sanitari, ricade in classe eccellente per l’89,7%, buona per il 5,4%. Il distretto della Sardegna si conferma migliore dal punto di vista della qualità chimica delle acque marino costiere: il 90% presenta infatti uno stato chimico "buono". La presenza dell’alga tossica Ostreoptis ovata nel 2017 è stata riscontrata in 10 regioni costiere e assente in Abruzzo, Emilia-Romagna e Veneto.

Qualità delle acque interne (fiumi e laghi)
Su 7.493 fiumi, il 43% raggiunge l´obiettivo di qualità per lo stato ecologico e il 75% quello di qualità per lo stato chimico. Su 347 laghi, il 20% raggiunge l'obiettivo di qualità per lo stato ecologico e il 48% quello di qualità per lo stato chimico. Fiumi: buono ed elevato lo stato ecologico per la provincia di Bolzano (94%), Valle d´Aosta (88%), provincia di Trento (86%) e Liguria (75%); uno stato chimico buono superiore al 90% per i fiumi in Molise, Piemonte, Valle d´Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo e le province autonome di Trento e Bolzano. Laghi: obiettivo di qualità ecologica buono in Valle d´Aosta (100%), provincia di Bolzano (89%), Emilia-Romagna (60%) e stato chimico buono per il 100% dei corpi idrici lacustri in Valle d´Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Abruzzo, Molise e nella provincia di Bolzano.

Agenti fisici (elettromagnetismo, rumore)
Dal luglio 1998 al luglio 2018, sono stati 635 i superamenti dei limiti di legge degli impianti radiotelevisivi (RTV) e 119 quelli di Stazioni Radio Base (SRB). In diminuzione dal 2016 al 2017 gli impianti RTV (-4%,), mentre aumentano i servizi e i siti degli impianti SRB rispettivamente dell´11% e del 3%. Il 32,1% delle sorgenti di rumore sottoposte al controllo del Snpa, presenta almeno un superamento dei limiti previsti dalla normativa, evidenziando un problema di inquinamento acustico. Il 61% dei comuni ha approvato la classificazione acustica (suddivisione del territorio urbanizzato in aree acustiche omogenee); le regioni del nord sono le più virtuose nel 2017, le regioni con la percentuale di comuni zonizzati superiore al 90% sono Valle d´Aosta (100%), Marche (97%), Lombardia e Toscana (96%), Veneto (91%).

Emissioni in agricoltura e aziende bio
Le emissioni di ammoniaca (NH3) in atmosfera prodotte dal settore agricolo, derivano principalmente dalle forme intensive praticate negli ultimi decenni, dall’utilizzo esteso di fertilizzanti sintetici e organici e dalla gestione degli allevamenti. La revisione della Direttiva sui limiti nazionali di emissione (NEC) ha stabilito i nuovi obiettivi di riduzione al 2020 e 2030: per l’Italia, tali obiettivi saranno di 403,13 migliaia di tonnellate (kt) di emissioni nazionali di ammoniaca al 2020 (riduzione del 5% rispetto al 2005) e di 356,45 kt al 2030 (riduzione del 16% rispetto al 2005). Nel 2016 il settore agricoltura è responsabile dell’emissione in atmosfera di 358,47 kt di ammoniaca, pari al 93,8% del totale nazionale. L’andamento delle emissioni di ammoniaca è in linea con gli obiettivi fissati. Dal 1990, in crescita l´agricoltura biologica, che interessa il 15,4% della Superficie agricola utilizzata (SAU) nazionale e il 5,8% delle aziende agricole. Nel 2017 le superfici già convertite e quelle in via di conversione bio sono state pari a 1.908.653 ettari (+6,3% rispetto al 2016). Sicilia, Puglia, Calabria le regioni che da sole rappresentano il 46% dell’intera superficie biologica nazionale.

Agenti chimici
L´Italia è il 3° produttore di agenti chimici in Europa, dopo Germania e Francia e il decimo nel mondo; 2.800 sono infatti le imprese chimiche nel nostro Paese ed occupano circa 108.000 addetti altamente qualificati, ma l´uso dei prodotti chimici interessa tutti i settori produttivi. In particolare, i pesticidi nelle acque superficiali hanno riportato superamenti dei limiti in 371 punti, pari al 23,9% del totale.

Valutazioni, autorizzazioni e certificazioni ambientali
La procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) si conclude positivamente nell´84% dei casi nel 2017; su 44 decreti VIA emanati, 37 sono positivi e solo 7 negativi. Nel 2017 sono stati rilasciati 1.849 certificati EMAS; le organizzazioni più attive sono quelle del settore rifiuti e recupero materiali con 278 registrazioni: 364 le licenze Ecolabel UE per un totale di 9.333 prodotti/servizi certificati.

La pubblicazione è disponibile solo in formato elettronico.

Fonte Ispra

ultima modifica 2022-07-20T19:33:20+01:00