Al via il progetto Bigepi

Lo studio per la valutazione degli effetti dell'inquinamento atmosferico sulla salute dei cittadini su tutto il territorio italiano
(13/4/2021)

L’inquinamento atmosferico può provocare sintomi e patologie di varia natura, influendo negativamente sulla salute delle persone, specialmente quelle più vulnerabili come bambini, anziani e persone affette da patologie croniche. La qualità dell’aria dovrebbe essere un bene non negoziabile, tanto che la costituzione italiana riconosce il diritto per tutti di vivere in un ambiente sano.

Nel 2018, l’Italia ha raggiunto però il triste primato europeo di morti premature dovute all’esposizione a ossidi di azoto e ozono (derivati in modo diretto o indiretto dalla combustione civile e industriale e dal traffico automobilistico) e il secondo posto nella classifica per le morti causate dall’esposizione al particolato atmosferico (l'insieme di particelle di varie dimensioni disperse nell'aria).

Anche bassi livelli di inquinamento, se prolungati negli anni, possono determinare danni importanti sulla nostra salute. Non esistono quindi limiti sotto i quali si può stare completamente sicuri. Per questo è importante monitorare l'aria, non soltanto dove l'inquinamento è particolarmente elevato, ma anche in zone di campagna o di periferia dove i danni possono vedersi dopo diversi anni di esposizione.

Il progetto BIGEPI sfrutterà i dati raccolti in un precedente progetto, INAIL-BEEP, che ha fornito mappe molto dettagliate della concentrazione di sostanze inquinanti presenti in atmosfera, dalla scala nazionale a quella urbana, suburbana e rurale.

Grazie a INAIL-BEEP sappiamo che le persone più esposte all'inquinamento atmosferico, specialmente bambini e anziani, si ammalano e muoiono di più per malattie cardiovascolari e respiratorie, sia nelle grandi città che nelle aree rurali. Si è inoltre evidenziato che anche temperature estreme, piogge intense e rumore, possono causare danni per la salute.

Il nuovo progetto BIGEPI approfondirà i legami tra gli aspetti ambientali e la salute, correlando i dati locali di mortalità, ricoveri in ospedale e malattie o sintomatologie respiratorie con la qualità dell'ambiente, sia sul breve che sul lungo periodo; indagherà inoltre eventuali legami tra esposizione agli inquinanti e mortalità per disturbi neurologici o neurocognitivi, come per esempio la malattia di Alzheimer o la demenza senile.

In particolare, grazie a BIGEPI saremo in grado di valutare gli effetti a breve termine dell’inquinamento atmosferico e delle temperature in tutti i comuni italiani, comprese le zone industriali e i siti di bonifica.

Per alcune città campione questi effetti saranno analizzati anche sul lungo termine, per capire come un'esposizione lieve ma prolungata all'inquinamento ambientale influisca sull'aspettativa di vita e sulla salute.

Per la città di Roma, infine, lo studio prenderà in considerazione anche l'esposizione a fattori inquinanti sui luoghi di lavoro, per la loro eventuale influenza, oltre che sulle problematiche già menzionate, anche sull'insorgenza di tumori, infarti, ictus, o patologie bronchiali di tipo cronico (bronchiti croniche o enfisema polmonare).

I risultati del progetto permetteranno di aumentare la consapevolezza dei cittadini su una tematica di così grande importanza, basandosi su evidenze ottenute grazie alla ricerca scientifica, e le amministrazioni locali potranno prendere decisioni consapevoli e basate su dati molto precisi per migliorare la qualità dell’aria in favore della salute pubblica, con una speciale attenzione per le persone più a rischio.

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Mappa che mostra la concentrazione media di particolato atmosferico nel nostro paese per gli anni 2013-2015 (pubblicata da Stafoggia e collaboratori su Environmental International nel 2019). Le mappe di INAIL-BEEP forniscono informazioni con un dettaglio di 1 km2


Per approfondimenti: scarica la newsletter di avvio del progetto e visita il sito  

Newsletter n. 1 - Aprile 2021 

Progetto reso possibile grazie al finanziamento di INAIL nell’ambito del Bando Ricerche in Collaborazione BRiC 2019.

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ultima modifica 2022-07-20T20:30:37+02:00