Il clima delle città: com’è, come cambia e come si affrontano i rischi

Il rapporto del Cmcc che analizza gli impatti principali del cambiamento climatico in sei città italiane
(21/9/2021)

Ondate di calore e alluvioni sono gli impatti principali del cambiamento climatico che interessano le città italiane.
Sono impatti che ci si aspetta crescano, con conseguenze sulla salute delle persone, sulla mortalità, su episodi di dissesto idrogeologico. Di fronte a questa realtà e a questi scenari futuri, come si stanno preparando sei tra le più grandi città italiane?
Le risposte si trovano nel rapporto “Analisi del Rischio. I cambiamenti climatici in sei città italiane” realizzato dalla Fondazione CMCC, Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, che rappresenta la prima analisi integrata del rischio climatico in Italia.

Presentato il 21 settembre 2021 con un evento online, il documento rende disponibili, per la prima volta, risultati e dati ad altissima risoluzione per fare il punto su clima, impatti, rischi e strumenti di cui si stanno dotando Bologna, Milano, Napoli, Roma, Torino e Venezia. Corredato da approfondimenti con grafici, figure e schede infografiche per agevolare la lettura e la fruizione dei contenuti, il rapporto “Analisi del Rischio. I cambiamenti climatici in sei città italiane” è disponibile online - VAI AL RAPPORTO
Ecco in sintesi gli aspetti che accomunano realtà urbane, anche molto diverse fra loro:

  • le temperature sono aumentate negli ultimi trent’anni e continuano a farlo in tutte le città;
  • tutti gli scenari evidenziano rischi crescenti per ondate di calore e alluvioni urbane
  • pur nella loro diversità, gli scenari di tutte le città mostrano che le strategie di adattamento riducono la portata degli impatti negativi, soprattutto per la mortalità legata a ondate di calore.

I sistemi urbani rappresentano veri e propri hot spot del cambiamento climatico e, per questo, è indispensabile per loro un discorso specifico. In città, a causa della conformazione e della quantità degli edifici, della presenza di suolo impermeabile e di altre caratteristiche, le ondate di calore e le piogge intense producono impatti la cui intensità è diversa che altrove e quindi, per limitare le conseguenze negative, sono necessari studi e analisi mirati a individuare i rischi di ogni singola realtà urbana e mettere in atto gli strumenti più adeguati. 
È come prendere una lente di ingrandimento e andare a guardare nel dettaglio al clima di ogni singola città, alle caratteristiche specifiche dell’ambiente urbano, a come si stanno pianificando e costruendo le risposte.
Per questo motivo, lo studio realizzato dal Cmcc rappresenta il più aggiornato e avanzato strumento per comprendere il rapporto tra città e cambiamenti climatici, dall’analisi della situazione attuale agli scenari futuri, fino alla pianificazione e alla realizzazione di strumenti di adattamento e resilienza per rispondere efficacemente ai rischi presenti e futuri.

Il rapporto in pillole
Per ciascuna delle sei città (Bologna, Milano, Napoli, Roma, Torino e Venezia), il rapporto propone quattro sezioni specifiche:

  1. CLIMA: gli scenari futuri, ma anche le tendenze che possiamo individuare in quello che è accaduto negli ultimi 30 anni in ogni città, analisi effettuata con dati ad altissima risoluzione (2 Km). La tendenza di crescita della temperatura media si rileva in maniera significativa nel corso degli ultimi trent’anni (1981-2020). Questo è un dato comune a tutte e sei le città. Così come per tutte, gli scenari futuri mostrano aumento sia delle temperature medie (+2°C a fine secolo nello scenario che prevede l’applicazione di politiche climatiche) che per il numero di giorni molto caldi in un anno, indicatore rilevante per le ondate di calore (crescita in tutte le città in tutte le stagioni)
  2. IMPATTI CLIMATICI: analisi di come gli impatti legati a temperature e precipitazioni hanno interessato e interesseranno le diverse città.
    Il fenomeno delle ondate di calore è comune a tutte le città, con una tendenza di crescita che appare già in atto e con incrementi significativi ma diversificati nelle diverse realtà: 50 giorni in più di caldo intenso l’anno negli ultimi decenni del secolo per Napoli rispetto a inizio secolo. Ma è un fenomeno che interessa in maniera significativa anche Milano (+ 30 giorni), Torino (+ 29) e Roma (+28).
    Generale aumento dei massimi di pioggia giornaliera con variazioni statisticamente significative.
    I problemi legati agli allagamenti da piogge intense sono esacerbati dall’ambiente urbano a causa della densità dell’ambiente costruito, dell’impermeabilizzazione del suolo e di specifiche caratteristiche delle singole città.
  3. VALUTAZIONE DEI RISCHI: una rassegna di come ciascuna delle sei città elabora la valutazione del rischio da cambiamento climatico
    Molti e diversi sono i modi con cui le sei città individuano, analizzano, valutano, comunicano il rischio connesso ai cambiamenti climatici. Il rapporto presenta una rassegna delle sei città realizzata attraverso un framework elaborato dal CMCC.
    Se tutte le città si concentrano sull’analisi dei rischi connessi a ondate di calore e allagamenti, diverse sono le strade che ciascuna percorre per sviluppare piani di intervento. In alcuni casi (Milano, Bologna, Torino) la macchina amministrativa è dotata di elevate competenze e capacità tecniche, in altri casi (Roma, Napoli, Venezia), mentre si procede alla formazione delle capacità necessarie, si punta a collaborazioni con Università e centri di ricerca del territorio. In tutti i casi, risultano determinanti per la buona riuscita delle attività inerenti la valutazione del rischio da cambiamento climatico, la partecipazione in network nazionali o internazionali di città impegnate in azioni per affrontare i cambiamenti climatici e l’attivazione di pratiche partecipative che coinvolgano cittadini e stakeholders.
  4. STRUMENTI DI ADATTAMENTO: una sintesi ragionata degli strumenti di cui le singole città si stanno dotando per implementare strategie e piani di adattamento ai cambiamenti climatici. Piani, progetti, strategie. Anche in questo caso sono molto varie le risposte che sono già state attivate dalle diverse città e le azioni che vi sono incluse, che siano azioni di tipo istituzionale (come politiche, leggi, o opzioni economiche), sociale (che coinvolgono ambiti educativi, informativi e opzioni comportamentali), strutturali e fisiche (tecnologie, servizi, ecosistemi, ambiente costruito). La scelta di queste azioni e la definizione degli strumenti dipende da molti aspetti, inclusi lo stato di avanzamento dei piani e dei progetti e l’opportunità di alcune azioni rispetto alle esigenze specifiche della città. Il quadro che ne emerge, in questo caso, è estremamente variegato.

Fonte: Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici

ultima modifica 2022-07-15T15:34:55+02:00