Bollettino mensile - Maggio 2023

Anno IV, n. 5, maggio 2023

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Maggio 2023 in pillole

Precipitazioni

Le piogge del mese hanno raggiunto un valore totale medio regionale di 250,7 mm, superiore di 174,8 mm rispetto al valore medio climatico (+230,2 %), valore più alto dal 1961; anche rispetto al valore mediano, l’anomalia è di circa +173 mm. A livello territoriale, si riscontrano anomalie eccezionali sulle colline e sui rilievi tra Bologna, Forlì-Cesena e Ravenna (qui anche lungo la costa), con picchi fino a +500% rispetto al clima 2001-2020, mentre nella parte più occidentale della regione le anomalie, pur presenti e positive, sono molto più contenute (mediamente intorno a +50%). 

Temperature 

Le temperature di maggio risultano complessivamente inferiori al clima 1991-2020 di -0,8 °C, con un valore medio regionale di 15,9 °C. L’anomalia negativa è imputabile soprattutto alle temperature massime, inferiori al clima recente di -1,7 °C.

Disponibilità idriche 

Le precipitazioni totali del mese sono state ovunque superiori alle attese e oltre il 90° percentile del mese ed eccezionali nelle aree centro-orientali.

Gli indici di SPI a 3 e 6 mesi segnalano la presenza di estrema abbondanza di risorse in ampie aree delle province centro-orientali. Progredendo verso ovest gli indici rilevano prima una moderata abbondanza di risorse e poi condizioni di normalità. L’indice di SPI a 12 mesi presenta ancora valori di siccità moderata se non severa e localmente estrema nelle aree occidentali, e condizioni di normalità altrove, a parte sulle quote più alte dell’Appennino Romagnolo dove si riscontrano condizioni di abbondanza di risorse. I valori dell’indice SPI a 24 mesi denotano che le condizioni di siccità idrologica riscontrate nelle aree occidentali hanno avuto carattere persistente negli ultimi 2 anni.

Le precipitazioni hanno saturato i terreni di gran parte delle aree centro-orientali della regione. Il contenuto idrico dei suoli presenta invece valori più contenuti, ma sempre all’interno della normale variabilità del periodo 2001-2020, solo nelle pianure piacentine e parmensi. 

Portate del Po 

Le portate mensili del mese di maggio 2023, in crescita rispetto al mese precedente, sono risultate nel complesso ancora inferiori alle medie storiche del lungo periodo. Tuttavia nell'ultima decade di maggio, in occasione degli incrementi idrometrici verificatisi, la portata media mensile parziale del fiume Po in tutte le sezioni considerate risulta temporaneamente confrontabile con la media storica del periodo di riferimento. 

Eventi rilevanti

Il mese è stato caratterizzato da numerosi ed eccezionali eventi rilevanti. Dall’1 al 3 maggio, diffuse e persistenti precipitazioni, con valori cumulati oltre 250 mm in alcune zone, interessano in modo significativo la parte centro-orientale della regione, soprattutto dalle aree pedecollinari ai rilievi, provocando piene e rotte di argini con allagamenti, e fenomeni di dissesto idrogeologico. 

Tra il 9 e 10 maggio, abbondanti precipitazioni interessano soprattutto la pianura modenese, bolognese e ferrarese e insistono sui suoli già saturi dal precedente evento, nella parte centro-orientale della regione. 

Segue l’evento del 12-14 maggio, durante il quale gli accumuli più significativi del giorno 12 provocano allagamenti in vari comuni del bolognese e la grandine danneggia le colture nelle province di Bologna e Forlì-Cesena. 

L’evento più significativo è quello del 16-17 maggio, quando ingenti precipitazioni, diffuse e persistenti - molto simili all’evento dell’1-3 maggio per quantitativi e zone più colpite - interessano in particolare la parte centro-orientale della regione, con significativa insistenza sui rilievi da Bologna a Forlì-Cesena. La media regionale sulle 48 ore è di 73,2 mm e il giorno 16 si registrano massimi giornalieri elevatissimi (205,6 mm nella stazione di Trebbio, nella valle del Lamone). Alla fine dell’evento, la cumulata da inizio mese di alcune stazioni si avvicina e in un caso supera i 600 mm. Queste condizioni estreme provocano danni ingenti su grandi porzioni di territorio anche a causa delle difficoltà incontrate dalle acque a defluire verso il mare: si contano 23 esondazioni, varie rotte di argini, allagamenti di centri urbani e campi coltivati con danni gravissimi, oltre a centinaia di frane e più di 700 strade interrotte. I comuni coinvolti sono 41. Prima e durante l’evento migliaia di persone sono state evacuate. Complessivamente, nei due eventi estremi 17 persone hanno perso la vita, di cui 2 nel primo evento e 15 nel secondo (una di queste a causa di un malore, mentre tutte le altre sono considerabili vittime dirette).

Inoltre, lungo la costa si è verificato un forte evento di mareggiata con un durata totale di più di 35 ore e un picco dell’onda, registrato il 16 maggio al largo di Cesenatico, di 3,23 m, che rappresenta il dato più alto per il mese di maggio dall’installazione della boa nel 2007.

Infine, il 24 maggio, precipitazioni intense anche a carattere temporalesco colpiscono la parte occidentale dell’Emilia-Romagna, in particolare il parmense e l’Appennino reggiano dove si verificano esondazioni e allagamenti. 

Per approfondimenti si rimanda alle seguenti pagine:

Rapporti post-evento

Bollettini agrometeo 2023 

Notizie

ultima modifica 2023-06-20T20:30:37+02:00