Rapporto 2020/22 dell'evento dal 4 all'8 dicembre 2020
Rapporto_meteo_idro_geo_20201204-08.pdf — 8043 KB
A partire dal 4 fino all’8 dicembre la presenza di flussi di aria calda e umida ha alimentato sulla regione Emilia-Romagna precipitazioni intense e persistenti in più impulsi successivi a carattere temporalesco, piuttosto inconsueti sotto il profilo climatico nel periodo invernale.
Le abbondanti precipitazioni, associate ad un rapido aumento delle temperature sul settore centro-occidentale, hanno causato il parziale scioglimento della neve caduta al suolo tra l’1 e il 3 dicembre, che ha contribuito ulteriormente all’afflusso sui bacini appenninici, generando piene con più colmi ravvicinati su tutti i corsi d’acqua, significative sia per i livelli che per i volumi raggiunti su Enza, Secchia Panaro e Reno, che si sono prolungate nei tratti vallivi fino al 10 dicembre.
In particolare nel tratto vallivo del fiume Panaro la piena ha superato i massimi storici registrati, provocando una rotta sull’argine destro la mattina del 6 dicembre, che ha causato l’allagamento di un’area di circa 15 km2 da Castelfranco Emilia fino a Nonantola.
Numerosi i fenomeni di dissesto idrogeologico sull’Appennino, che hanno interessato le infrastrutture viarie principali e secondarie. Vento forte sul crinale e mareggiate sulla costa hanno causato ulteriori danni sul territorio.
Il Centro Funzionale ARPAE-SIMC della regione Emilia-Romagna ha seguito l’evento dal 4 al 10 dicembre, con l’emissione di 7 allerte in fase di previsione e 16 bollettini in fase di monitoraggio.