Contabilità ambientale

Le basi per la contabilità ambientale vengono poste dal capitolo 8 dell'Agenda 21 "Integrare ambiente e sviluppo del processo decisionale", in cui viene proposto un programma di sviluppo di sistemi integrati di contabilità ambientale ed economica per tutti i paesi dell'Unione europea.

Il tema della contabilità ambientale, più volte citato in diversi documenti e programmi ambientali, viene di recente menzionato, anche con il VI Programma di Azione della Comunità europea dal titolo "Ambiente 2010. Il nostro Futuro, la nostra Scelta" che sottolinea l'importanza della diffusione e dell'utilizzo di informazioni ambientali come base per le scelte politiche.

In specifico la contabilità ambientale è uno strumento per la rendicontazione delle politiche ecologiche che consente a chi assume decisioni, nelle imprese e nella politica, di tener conto del valore della natura e dell'ambiente, puntando all'integrazione della variabile ambientale nel sistema politico ed economico.

Più in dettaglio:

  • la contabilità ambientale pubblica è un sistema organizzato di informazioni sull'ambiente predisposto per le amministrazioni pubbliche ai diversi livelli di governo, sia a scopo conoscitivo sia decisionale;
  • la contabilità ambientale privata è invece un mezzo utilizzato dalla imprese per rispettare i livelli di emissione stabiliti dalla legge, inquinare meno, risparmiare energia, ottimizzare l'uso delle risorse.
  • la contabilità ambientale nasce prioritariamente dall'esigenza di "correggere" i conti pubblici per dare valore ai fattori ambientali e riequilibrare le decisioni economiche attraverso la politica.

Dalle analisi economiche fondate sugli strumenti contabili convenzionali, rimangono completamente esclusi i costi ambientali, ovvero i costi che sarebbe necessario sostenere per mantenere la dotazione di risorse naturali al livello in cui si trovano all'inizio del periodo considerato.

In ambito di contabilità ambientale non è possibile quantificare l'entità dei "cambiamenti ambientali" con il Prodotto Interno Lordo (PIL), che viene utilizzato come stima del benessere di un Paese.

Il PIL è nato in realtà per misurare l'entità delle transizioni economiche di mercato, e non può dunque rilevare fenomeni come la diminuzione delle risorse naturali, il loro deterioramento provocato dalle attività economiche, e nemmeno eventi come le catastrofi naturali, che pure hanno influenze rilevanti sul patrimonio naturale.

Per riuscire a quantificare la "transizione ambientale" occorre considerare che la contabilità ambientale comprende una parte economica ed una fisica.

La parte economica serve per valutare le risorse naturali e le interazioni uomo/ambiente quantificandole monetariamente.

Questa valutazione si basa anche sulla classificazione delle spese di un ente in relazione all'impatto ambientale.

La parte fisica definisce invece lo stato dell'ambiente, attraverso la quantificazione delle risorse naturali disponibili e il grado di utilizzo da parte dell'uomo. Per una valutazione di questo tipo sono richiesti indicatori ambientali e di sostenibilità, come, ad esempio, gli ICE (Indicatori Comuni Europei per la sostenibilità urbana) o i metodi di calcolo dei consumi umani di risorse naturali (impronta ecologica o analisi dei consumi energetici).